venerdì 17 febbraio 2017

RIVOLUZIONE


Il sole tramonta in un panorama scenografico se non fosse per la marea di rifiuti che sostituisce la spiaggia e per la latrina pubblica che è necessario attraversare anche solo per scattare qualche immagine… anche questa è Haiti! 
  



Intanto, nella Kay si fa buio e il silenzio regna tra le casette, è una pace immersa in un vero casino di vite, in un vero ammasso di umanità tra lamiere e sudiciume… l’uomo pare ce la faccia anche così. Ma la tenerezza di questi bimbi e di queste bimbe accoccolati nei loro lettini, ci saluta per l’ultima notte nelle Antille, sono loro i veri rivoluzionari, coloro che insegnano a credere nell’uomo e nell’umanità che li circonda, ricordandoci che chi non crede nell’essere umano non è e non potrà mai essere un rivoluzionario.



Quella che parte dalla Kay è una strada fatta di bellezza, di germogli ma anche di immensa tenerezza e semplicità. Chi compie questo atto rivoluzionario di tenerezza ne è forse inconsapevole al momento ma sa, come amava ripetere un “vicino di casa” di queste terre, che una rivoluzione non è un letto di rose ma una lotta tra il futuro e il passato.


Diceva il filosofo Camus che la bellezza non fa le rivoluzione ma viene un giorno in cui le rivoluzione hanno bisogno della bellezza: grazie Kay Pe’ Giuss, i tre “rivoluzionati” bonfantiniani si congedano da te, ma solo fisicamente, con il cuore e con i passi sono e saranno con te!
prof. G.

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