Con gli occhi di Haiti la vita perde i ritmi della
quotidianità bonfantiniana o più comunemente italiana, con il cuore di questa gente spesso ci si sente un
po’ prigionieri, con gli sguardi dei bimbi si scoprono nuove strade e percorsi
di semplicità che sono essenze da respirare a pieni polmoni. Tutto procede in questo mondo sempre vivo, nuovo e spericolato tra
il Mar dei Caraibi e la grande bidonville di Waf Jeremie. L’odore pungente e il
puzzo delle inesistenti fognature impregna spesso l’aria, falò improvvisati sprigionano diossina, banditi dallo sguardo minaccioso non sembrano volerci far fuori per il momento, mosche e zanzare
infastidiscono a più non posso, il caldo e le brevi pause di sonno non giocano
certo a favore.
Ma qualcosa ci smuove, qualcosa continua a provocarci.
C’è una bimba che inaspettatamente spunta alle spalle
chiedendo di “guadagnare tempo in un abbraccio”, nell’abbassarsi al suo livello
per un bacetto sulla guancia per augurare buon proseguimento di lavoro o buon
riposo… è Cassy! La Cassy!
Una bimba che ha ricevuto una tremenda
eredità chiamata AIDS, trovata a vegliare la mamma morta da diversi giorni,
nutrendosi di… ... ... avanti questo non deve focalizzare la nostra attenzione!
Questo ora è passato! Ora Cassy si porta con sé un
fardello giocandoci come se fosse un amichetto immaginario con cui ha stretto
amicizia e con cui sa “trattare”. Lei sorride, lei si sveglia prima di tutte le
bimbe della Kay: bellissima nel suo abitino dell’asilo giallo e verde, con i
nastrini in testa e le perline tra i capelli, sapientemente composte dalle
madame della Kay. Lei chiede a mo’ di sederate il posto vicino a te, mettendo
la sua mano tra le tue, affidandosi al nuovo giorno con una semplicità
disarmante.
Lei ti abbassa appendendosi al collo, stampandoti un bacio
gratuito sulla guancia perché tu sia ancor più caricato a molla nel lavoro che
stai compiendo: piante da sistemare ma anche tubature intasate di... lasciamo perdere, sono da sostituire,
cementi da stendere, pareti da tinteggiare e quel bacetto è forza! Che bello
iniziare la giornata con questa “botta di bene”, con questa bimba
rivoluzionaria che porta il suo mostriciattolo a spasso e semina gioia, ne cura
i germogli e ne mantiene il vigore. Si parte cercando, ma qui si vive trovando
cento volte tanto. Non si impara magari a conoscere specie di piante tropicali
di ogni genere e a curarne le malattie (ci son dei larvoni da paura!!!) ma si
impara ad avere uno sguardo più libero, più “oltre”, più pronto a rivoluzionare
il ritmo del passo monotono in cui si sta “troppo bene”.
Cassy semplifica aggiungendo tenera leggerezza e fa capire
che di tutte le cose, la semplicità è la più difficile da copiare! Smack, basen Cassy!
Torniamo al lavoro e attendiamo l’immancabile bacetto della buonanotte!
prof. G.
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